La casa colonica ristrutturata di colore rosa pallido è un omaggio all’architettura d’interni e alle antiche tecniche costruttive che hanno ispirato la gamma di soluzioni utilizzate nella ristrutturazione.
Durante i lavori si è tenuto conto dell’aspetto originario della casa, compreso il colore della facciata. Grazie allo scrittore modernista austriaco Robert Musil la Casa Rosa, e con essa Postumia, entrarono inconsapevolmente nella mappa letteraria europea. Vi fu infatti ospitato Musil nel 1917 quando, come ufficiale, svolse mansioni d’ufficio al comando della V Armata del generale Borojević, cioè proprio a due passi dal Grand Hotel Adelsbergerhof. Nella casa rosa, in cui aveva condiviso l’appartamento con altri due insegnanti di Postumia, scrisse il racconto “Funerale paesano sloveno” (Slovenski vaški pogreb – Slowenisches Dorfbegräbnis), in cui tratteggia magistralmente il funerale di Josipina Vičič, la vedova dell’ex sindaco. Il funerale, cui assistette dalla finestra sopra il cortile, si snodava dalla casa all’angolo, dove ora c’è un bar, al cimitero cittadino.
Se vi riesce di “placcare” nel cortile i due proprietari della casa, chiedete loro di mostrarvela.
SUGGERIMENTO
Rivivete la storia di Musil passeggiando dal cortile della casa rosa e passando davanti alla casa gialla all’angolo fino al cimitero cittadino qualche centinaio di metri più avanti, parallelamente alla Tržaška. La tomba di Josipina Vičič si trova immediatamente a destra dell’ingresso del cimitero.
Robert Musil (1880–1942), scrittore e critico teatrale austriaco, nato a Klagenfurt, fu anche ufficiale di riserva in terra slovena durante la prima guerra mondiale. Durante la Seconda guerra mondiale, dopo l’occupazione nazista dell’Austria, fuggì in Svizzera, dove morì. Musil aveva un’istruzione sia tecnica che umanistica, ma divenne famoso come scrittore modernista, annoverato accanto a giganti come Franz Kafka, James Joyce e Marcel Proust.